Commissionata nel 1919 dalla famiglia di industriali saronnesi Gianetti allo studio Sartorio di Milano e progettata dall’architetto milanese Domenico Verga, Villa Gianetti viene realizzata in stile neo-rinascimentale lombardo: esempio significativo dell’ultima stagione dell’Eclettismo, che mescola svariati elementi di stili architettonici del passato, nel 1925 l’immobile viene ceduto all’Amministrazione Comunale. Attualmente la Villa è sede di una raccolta museale costituita dalla Collezione De Rocchi, dedicata al pittore Francesco De Rocchi e dalla Collezione Cavallari, dedicata al soprano Giuditta Pasta, entrambi di origini saronnesi.
La Collezione Cavallari, dedicata al soprano di origini saronnesi Giuditta Pasta, è stata donata nel 2019 dal collezionista milanese Giorgio Cavallari al Comune di Saronno e costituisce una fonte privilegiata per la ricostruzione della vita e della carriera dell’artista e della storia della musica nell’età del Romanticismo. La collezione si compone di più di 600 pezzi. La collezione è stata dichiarata di particolare interesse storico dalla Sopraintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia.
La Collezione Francesco De Rocchi è composta da opere e disegni autografi che gli eredi del pittore hanno ceduto in comodato d’uso al Comune di Saronno, luogo natale dell‘artista, e da altre opere provenienti da collezioni private. Oltre alla collezione, la Villa ospita una parte degli arredi dell’atelier milanese: gli strumenti musicali, il paravento, le quinte colorate, gli specchi e altri oggetti che si ritrovano spesso raffigurati nelle opere del pittore. Si è cercato di ricostruire l’ambientazione dell’atelier di Corso Garibaldi, sommando al valore documentario degli oggetti il fascino particolare di un ambiente d’epoca. Nei locali di Villa Gianetti ha inoltre sede il Centro Studi sul Chiarismo che conserva un archivio di materiale documentario e bibliografico sul movimento chiarista di cui De Rocchi fu uno dei massimi esponenti.
Negli orari di apertura della Villa è possibile effettuare visite gratuite alle collezioni, libere o guidate per piccoli gruppi. Inoltre l’archivio “Giuditta Pasta” con il carteggio e gli spartiti ottocenteschi è consultabile su richiesta.